Tenere un diario a tema tarocchi è un mezzo molto utile per entrare in connessione più profonda con le carte.
E detto in inglese, chissà perché, suona ancora meglio: Tarot Journaling.
I tarocchi sono uno strumento estremamente personale e vivo e i significati che trovi sui manuali non sono che un pallido punto di partenza.
Man mano che si procede nello studio, si costruisce un vero e proprio linguaggio che diventa “tuo” e che, avendo solide radici nella pratica personale, ha piena ragione di esistere.
Ovviamente ci vogliono, in ordine sparso, tempo, pazienza e sensibilità.
Scrivendo le proprie impressioni e le proprie letture su un diario si facilitano i processi di apprendimento e di familiarizzazione con le carte e si possono affinare sempre di più le interpretazioni.
Ecco un po’ di consigli.
CHE TIPO DI DIARIO SCEGLIERE?
I diari cartacei sono i più romantici, ça va sans dire.
Le varietà sono mille mila: righe, quadretti, copertina in pelle umana o in pelle finta con il nome della banca inciso a lettere dorate, anelli di metallo o fini rilegature fatte a mano, chi più ne ha, più ne metta.
E’ molto facile personalizzarli con disegnini (utilissimi, come ti spiego più giù) e, soprattutto se hai una bella calligrafia e un buon arsenale di penne colorate, possono diventare delle piccole opere d’arte.
L’alternativa è ovviamente il digitale. Meno romantico, ma molto pratico quando si tratta di fare delle ricerche o di riorganizzare contenuti.
I disegnini in questo caso si potrebbero sostituire con delle foto e il problema della calligrafia da medico non si porrebbe.
COSA SCRIVERE SUL DIARIO?
Il contenuto di un diario è indubbiamente personale e non ci sono regole, ma ti voglio dare comunque qualche spunto.
RITRATTO
Soprattutto se sei all’inizio, un esercizio utilissimo è quello di dedicare una pagina ad ogni singola carta e scrivere tutto, ma proprio tutto quello che vedi e le connessioni che ti vengono in mente.
Scoprirai dettagli inaspettati in ogni Arcano e poco a poco sarai in grado di visualizzarli ad occhi chiusi.
Qualche esempio? Nel mazzo restaurato da Jodorowsky - Camoin, la Forza ha lo smalto alle unghie dei piedi, la Temperanza ha gli occhi gialli e il Diavolo ha occhi pure sulle rotule.
Se sei bravo a disegnare, puoi anche cimentarti a fare un vero e proprio ritratto della carta, copiando tutti i dettagli oppure variandoli come ti pare.
Se invece sei una schiappa come me, potresti limitarti a tracopiare la carta e a colorarla: anche in questo modo il tuo occhio sarà obbligato a notare tutte le particolarità grafiche dell’arcano in questione.
Oltre ai dettagli del disegno, scrivi anche tutte le sensazioni o le parole che una carta ti fa venire in mente.
Vale tutto: canzoni, poesie e ricette incluse. E prova a tornare su queste pagine a distanza di tempo: sono certa che la lista delle interpretazioni diventerà sempre più ricca e corposa.
CARTA DEL GIORNO
Estrarre la carta del giorno è un'altra pratica sempre valida e stimolante, a prescindere dal tuo livello di “bravura”.
Al mattino puoi annotare la carta e le tue impressioni sul diario e alla sera aggiungere il commento fatto alla luce del vissuto vero e proprio. Questo ti permetterà di verificare l’esattezza della tua interpretazione o di correggere il tiro nel caso i fatti ti abbiano smentito.
Ricorda però che è sempre meglio ancorare la lettura a una domanda o a una richiesta precisa di ispirazione, come ho spiegato tempo fa in questo post qui.
LETTURE
Il mio diario è pieno zeppo di letture che ho fatto ad altri nel corso degli anni.
Ho l’abitudine di segnarmi quelle più spettacolari, dove i tarocchi raccontano la storia del consultante in maniera perfetta e graficamente ineccepibile.
Adoro rileggerle e ogni volta il rispetto e l’ammirazione che provo per questo strumento così umile e grandioso al tempo stesso mi fanno venire le farfalle nello stomaco.
Questo serve anche per eventualmente verificare a distanza di tempo se la direzione individuata era corretta e magari scriverne il sequel.
Ancor più utile è affidare alle pagine del diario le letture che fai per te stesso: le autoletture sono generalmente molto più difficili (come avevo spiegato in questo post qui) e la scrittura ti aiuta a far chiarezza, obbligandoti a rendere i pensieri più solidi e meno evanescenti.
CODICE “DISEGNINI”
Se hai optato per il diario cartaceo, può essere utile sviluppare un codice grafico personale per indicare ciascuna carta, senza doverne ogni volta scriverne il nome intero o abbreviato.
Per certi Arcani Maggiori la scelta del glifo è scontata: tipo una stella per Le Stelle e una luna per La Luna.
Per gli altri puoi sbizzarrirti come meglio credi: ad esempio, l’Eremita può essere rappresentato da una piccola lanterna stilizzata, la Giustizia da una bilancia e il Bagatto da una bacchetta magica.
Con gli Arcani Minori può essere sufficiente segnare la cifra seguita dall’iniziale del seme: 4C per il 4 di Coppe, 8S per l’Otto di Spade, etc.
Idem per le figure: JB per il Fante (Jack) di Bastoni, DD per la Regina (Donna) di Denari, etc.
L’importante è segnarsi la legenda da qualche parte per non avere bisogno poi del soccorso di Steli di Rosetta improvvisate!
Questo è quanto.
Non vi mostro foto del mio diario perché al momento è ancora confinato all’interno di un’agenda della banca con un’oscena copertina lilla. Il contenuto però fa battere il cuore e la mia calligrafia è tonda e gentile al punto giusto, come le nocciole della Langa.
[Tutte le foto che vedi in questo post le ho fatte io.]