In tanti mi chiedono come fare a scegliere il primo mazzo di tarocchi e io dico sempre che è come scegliere un paio di scarpe: devono piacerti, essere della misura giusta e soprattutto essere confortevoli.
Ma cosa rende un mazzo di carte “confortevole“?
Ecco una lista con un po’ di punti da prendere in considerazione.
GRAFICA
I tarocchi, stringi stringi, sono dei disegni, quindi è fondamentale che la grafica, lo stile e i colori ti piacciano.
Come quando compri un quadro da appendere in casa o un vestito da mettere a una festa: il mazzo è un oggetto che deve suscitarti sensazioni piacevoli quando lo guardi.
Esistono mazzi molto colorati, altri in bianco e nero o addirittura disegnati da una singola linea dorata, mazzi con parecchi dettagli, altri minimalisti e con pochi tratti.
E se ci si allontana dalla tradizione, anche i temi sono millemila: esistono i tarocchi botanici, quelli dei gatti, degli egizi, degli unicorni e persino del climate change.
Con l’aiuto di Instagram o di Google Immagini, cerca foto delle singole carte in modo fa farti un’idea il più completa e precisa possibile.
Non dimenticarti di dare un’occhiata anche al dorso: non è fondamentale, ma certamente gioca il suo ruolo nella scelta.
TRADIZIONE MARSIGLIESE, RIDER WAITE O ALTRO?
Diciamo che possiamo grossolanamente dividere i mazzi in tre macro-categorie:
1) Tarocchi di Marsiglia: discendenti dei mazzi rinascimentali nati nelle corti italiane, i marsigliesi si sono standardizzati intorno al XVIII secolo e sono rimasti piuttosto immutati da allora.
I miei preferiti in assoluto.
2) Tarocchi Rider-Waite: variante che ha visto la luce in Inghilterra a inizio ‘900 e molto diffusa nel mondo anglofono. A differenza dei marsigliesi, sappiamo nome e cognome dell’autore: tale sir Arthur Edward Waite, esoterista americano che ha fatto disegnare il mazzo dalla discepola Pamela Colman Smith, per poi affidarne la pubblicazione all’editore londinese Rider.
Le differenze con i marsigliesi sono parecchie: la numerazione di certe carte, la caratterizzazione degli arcani Minori, la simbologia e lo stile grafico un po’ liberty.
A me questo mazzo non è simpaticissimo, ma ogni volta che lo prendo in mano gli do una chance. L’ho persino “intervistato”: puoi leggere il post qui.
3) Tarocchi “indie”: molti artisti contemporanei hanno creato dei mazzi di tarocchi, ispirandosi all’una o all’altra tradizione oppure pescando un po’ di qua e un po’ di là e caratterizzandoli con il loro stile.
In questa categoria spiccano nomi blasonati come Dalì, Guttuso, Luzzati e David Bowie, ma ci sono anche tanti altri artisti meno noti, che hanno disegnato mazzi di tutto rispetto.
Occhio che però qualche mazzo “indie” è costituito dai soli Arcani Maggiori (22 carte invece di 78).
E’ importante scegliere “da che parte stare”, soprattutto se poi hai intenzione di acquistare manuali o frequentare corsi.
Le lingue che parlano questi mazzi sono diverse ed è quindi vietatissimo mixare.
L’ho già detto che i miei preferiti sono i Marsiglia?
MANUALE
Sui tarocchi marsigliesi e sui Rider Waite ci sono un sacco di manuali.
Come ti dicevo, prima di comprare un libro, verifica che tratti effettivamente il mazzo in tuo possesso, perché altrimenti farai una gran confusione.
Se invece vuoi acquistare un mazzo “artistico”, controlla che l’autore abbia pubblicato anche un manuale con le istruzioni per l’uso.
Non tutti lo fanno e a volte interpretare la simbologia altrui, soprattutto se non appartiene a una tradizione codificata, è un casino.
Detto ciò, i manuali non sono obbligatori e ci si può affidare all’istinto e all’intuito.
Dipende dal tuo tipo di approccio alle carte, ma anche alla vita.
DIMENSIONE e FORMA
I Tarocchi generalmente sono più grandi delle carte da gioco, grossomodo dei rettangoli di 12cmx6cm.
Ma il mondo è bello perché è vario, e il mercato offre varianti infinite.
Per esempio, il mio mazzo da borsetta è quello mini di Jodorowski-Camoin (4x8cm), anche perché ho delle mani minute e mi trovo più a mio agio mescolare carte piccine picciò.
Poi ne esistono addirittura di tondi: i Mother Peace Tarot, mazzo indie che mescola elementi di femminismo, sciamanesimo in una sorta di stile artistico-primitivo.
Occhio anche alla forma degli angoli delle carte: alcune edizioni hanno angoli stondati, altre no.
Dipende poi dalla frequenza d’uso, ma in generale gli spigoli appuntiti tendono a rovinarsi più velocemente a furia di maneggiarli.
QUALITA’
Se hai intenzione di usare i tarocchi per leggerli e non (solo) per collezionarli, è fondamentale che le carte siano resistenti e di buona qualità.
Visto che un mazzo può essere mescolato centinaia di volte e da mani diverse, se le carte sono troppo sottili o non ben incollate, ti troverai presto con Arcani segnati e quindi riconoscibili: orecchie, piccoli strappi o pieghe fastidiose.
Per capire se i tarocchi che vuoi comprare sono “robba buona”, puoi chiedere direttamente al negoziante oppure cercare recensioni su internet.
MA IL MAZZO DEVE ESSERE REGALATO O POSSO COMPRARLO?
Quello che il mazzo di tarocchi non possa essere acquistato ma debba essere ricevuto in dono da qualcuno è una credenza.
Se tu ci credi, è giusto che te lo faccia regalare.
Io personalmente non ci credo e quando ho iniziato ero così vogliosa di mettermi subito all’opera che ho comprato il mio primo mazzo su Amazon Prime: l’avessi aspettato in versione “regalo”, probabilmente sarei ancora ferma.
Il 99% dei tarocchi che possiedo l’ho acquistato in autonomia e, paradossalmente, l’unico che mi è stato donato, non lo uso nei consulti.
Tu fai un po’ come ti pare.
DOVE COMPRARLO
Le librerie specializzate che in genere si chiamano “esoteriche” spesso hanno una buona varietà di mazzi e il bello è che si possono vedere e toccare prima di acquistarli.
Poi, se sei fortunato e il libraio è un appassionato della materia, puoi chiedere anche consiglio a lui, soprattutto per quanto riguarda la qualità delle carte.
Se non hai librerie del genere vicino a casa, il magico mondo dell’on-line, come spesso accade, ha ottime soluzioni. Tipo:
- Il Giardino dei Libri: ampia offerta sia di tarocchi che di carte oracolo. Come Amazon, raccoglie le recensioni dei clienti, che spesso possono essere utili.
- Se ti interessa un mazzo creato da un’artista in particolare, io consiglio sempre di comprarlo direttamente da lui. Ed è sempre buona cosa acquistare anche il libro con le spiegazioni, se esiste.
Ad esempio il The Wild Unknown Tarot di Kim Krans, di cui avevo scritto una recensione tempo fa.
- Little Red Tarot: shop on-line con sede in UK, raccoglie un sacco di mazzi indie creati da artisti internazionali, e ogni articolo è corredato da qualche riga di spiegazione e da più fotografie.
- Kickstarter, la piattaforma per il crowdfunding, ha spesso mazzi di tarocchi tra i progetti in lista. E’ sempre bello andare a curiosare: a volte si trovano delle vere e proprie chicche che è un piacere co-finanziare.
Il meraviglioso Supra Oracle Deck è passato di lì, per dire.
Anche se fai mille ricerche, può capitare che una volta spacchettato il mazzo non ti “parli”. Oppure che quello per il quale sentivi le farfalle nello stomaco, dal vivo non sia così affascinante.
Poco male, non hai sposato nessuno: try again!
L’importante è non usare dei tarocchi che non senti in sintonia e che non ti piacciono: piuttosto regalali a qualcuno o tienili in un cassetto, magari riprovando a farci amicizia dopo un po’ di tempo.
Fortunatamente i tarocchi non sono un vizio troppo costoso (si va dai 15€ ai 50€, più o meno) e si possono comprare senza eccessivi sensi di colpa.