Ho scoperto la Lotería durante il primo lockdown, nel marzo del 2020, grazie a Fabio Albertini che ha cominciato a utilizzarla come oracolo nelle stories su Instagram.
Queste carte così pop e colorate mi hanno subito rapito il cuore e ho cominciato, insieme a lui, ad approfondirne la conoscenza.
Ci siamo addirittura stampati una nostra versione delle carte, in formato pocket per poterle portare sempre con noi, e le usiamo nelle nostre letture da sole oppure in combo con i Tarocchi. E’ un oracolo pepato e divertente, che aggiunge un tocco inconfondibile alle risposte.
Tra l’altro è diventato il mio mazzo preferito per rispondere alle domande fru-fru, giochino che propongo spesso nelle mie stories su instagram.
In questo post di racconto come è fatto il mazzo.
Partiamo dalle basi
La Lotería è un gioco super popolare in Messico, molto simile alla nostra tombola.
Ai giocatori vengono distribuite delle cartelle, le tablas, ciascuna delle quali ha una serie di 16 figure. Il cantor, il Mastro del gioco, ha un mazzo con le carte delle 54 figure esistenti, ne pesca una alla volta e, invece di declamarne il nome, l’annuncia con dei versi particolari e spesso divertenti, detti pregones.
Il giocatore controlla la propria tabla e se possiede la figura estratta, la segna con un fagiolo.
Vince chi completa per primo degli schemi prestabiliti o la cartella intera, annunciandolo con l’esclamazione "¡Buena!" o "¡Lotería!" .
Come vedi è molto simile alla nostra tombola, che è una sua antenata, solo che le immagini hanno un ruolo preponderante rispetto ai numeri.
Quali sono le immagini?
Le 54 immagini della Lotería sono ormai divenute iconiche: in Messico si trovano stampate su tshirt e gadget di vario genere, sui menu dei ristoranti e nel 2019 Google ha addirittura dedicato un doodle al gioco.
Non possiamo dire esista un solo set di immagini standard, ma sicuramente la Lotería del Gallo, ideata nel 1887 da Don Clemente Jacques, imprenditore di origine francese, è la più diffusa ed è anche la protagonista di questo post.
Le figure selezionate da Don Clemente riflettono in parte la cultura colonialista dell’epoca e non sono esattamente politically correct.
Per esempio, tra i 9 personaggi rappresentati, ce ne sono alcuni dai tratti europei, come La Dama o El Catrin, c’è El Apache munito di arco e frecce, simbolo dei gruppi indigeni ed El Negrito, personaggio di origini africane, discendente degli schiavi che i coloni spagnoli portarono con sé nel nuovo continente.
Alla morte, tema molto caro alla cultura messicana, sono dedicate ben due carte: La Morte, disegnata come uno scheletro con la falce, e La Calavera, il teschio.
Nella Lotería c’è un sacco di musica: strumenti come il violoncello, il tamburo, il mandolino e addirittura l’arpa e la campana hanno carte a loro dedicate. E non poteva mancare El Musico, che fa subito venire in mente la tradizione dei Mariachi.
E poi tanti animali: il pappagallo e lo scorpione fanno compagnia al passero e al ragno. C’è il gamberetto che se si addormenta viene portato via dalla corrente, la rana che fa saltare tua sorella per lo spavento, l’airone, il cervo e pure il gallo e il pesce che abbocca all’amo.
Anche gli oggetti della vita quotidiana trovano spazio nella Lotería: l’ombrello che serve per riparare dalla pioggia e dal sole, la scala, la brocca che a forza di usarla rischia di rompersi, il copricapo da mettere al bimbo perché non prenda freddo, lo stivale, la pentola e il vaso di fiori condannato a stare nel corridoio.
Ben tre carte ci ricordano il rischio della dipendenza: l’ubriacone, la bottiglia e la botte nella quale si trasforma il muratore che ha bevuto troppo.
Tanti anche gli elementi del mondo vegetale: il sempreverde pino, la pera, il nopal, specie di fico d’india molto diffuso in Messico, la rosa, il melone, l’anguria che fa gonfiare la pancia, la palma da cocco, l’albero che ci offre ombra e frescura e la rosa, simbolo del desiderio del cuore.
E a proposito di cuore, la carta numero 27 è dedicata a quest’organo, rappresentato in maniera piuttosto anatomica e trafitto da una freccia che lo fa sanguinare. Non penso di doverti svelare il significato de El Corazon, giusto?
I motivi non sono finiti qui, ma non voglio spoilerarti tutto il mazzo.
Lotería parente dei tarocchi?
Visto che la Lotería è fatta di immagini collegate a un numero e a un nome, non si può non pensare ai Tarocchi.
Le carte in comune tra i due sistemi sono sei: il Sole, la Luna, la Stella, la Morte, il Mondo e il Diablito, che grazie al diminutivo rende l’Arcano XV meno minaccioso.
La rappresentazione della Morte come scheletro munito di falce è probabile derivi proprio dai Tarocchi, perché si discosta parecchio dall’immagine tradizionale messicana della Santa Muerte.
Le altre carte ricordano i Tarocchi solo nel nome: le immagini nella Lotería sono decisamente più semplici e meno sofisticate.
Immagini e versi
Quando il cantor, il mastro del gioco, estrae una carta, invece di annunciarne il nome o il numero, la descrive con dei brevi versi, detti pregones, e sta ai giocatori capire di che carta si tratta.
Anche se nel tempo molti di questi “indovinelli” si sono standardizzati, sta all’abilità del cantor inventarne di nuovi e divertenti.
Molti dei versi sono in rima, come quello collegato alla carta n.9, El Barril (la botte):
Tanto bebió el albañil, que quedó como barril.
Tanto bevve il muratore, che si trasformò in una botte.
Altri sono collegati ad episodi del Vangelo, come la carta n.1, El Gallo:
El que le cantó a San Pedro no le volverá a cantar.
Quello che cantò per S. Pietro, non lo farà più.
Ci sono giochi di parole linguistici, come la carta n.15, La Pera:
El que espera, desespera.
Chi s-pera, di dis-pera.
E altri sarcastici che prendono in giro il potere costituito, come la carta n.47, La Corona:
El sombrero de los reyes
Il cappello dei re.
Uno dei miei versi preferiti è quello legato al Sole, la carta n.46:
La cobija de los pobres.
La coperta dei poveri
Conoscere i pregones è fondamentale per poter utilizzare le carte come oracolo.
Presto scriverò un post per raccontarti come le utilizzo io: stay tuned!
Concludo citando Mike Alfaro, che ha creato la Millenial Lotería con immagini super attuali tipo El Hipster, al posto de El Catrin, La Feminista , al posto de La Dama e la Selfie al posto de La Sirena.
La mia carta preferita è quella de La Calavera (il teschio), che ha chiamato El Gluten. Ho riso tantissimo quando l’ho vista!
Con questo post spero di averti incuriosito e fatto venire voglia di esplorare queste carte così affascinanti.
Volendo, puoi ulteriormente approfondire con la puntata 1.9 del podacast Vaniloquio dedicata proprio a questo mazzo.
Se vuoi imparare a utilizzare le carte della Lotería come oracolo, a giugno Fabio ed io proporremo un corso dedicato online (presto tutti i dettagli).
E se invece vuoi acquistare uno dei nostri mazzi, sappi che a brevissimo ne uscirà una seconda edizione in minuscola tiratura.
Se sei interessato a una delle due cose, mandami una mail.