Spesso mi si chiede che tecnica uso per purificare i tarocchi dopo le letture o come energizzo un mazzo appena acquistato.
La mia risposta è breve e concisa: sono convinta che sia più importante pensare alla “purezza” della mia persona, più che a quella delle carte.
Ciò non significa che io non conservi con cura speciale i tarocchi, ma diciamo che li tratto come il resto dei miei oggetti preziosi.
Personalmente sono più interessata alla tecniche che permettono a me stessa di essere più centrata e trasparente, più che a quelle che si concentrano solamente sul mazzo.
Questo però è un mio modestissimo parere e se tu sei alla ricerca di piccoli rituali per le tue carte, non c’è nulla di male: è una scelta personale e tale deve rimanere. Quello che posso consigliarti è di non farti influenzare da quello che leggi online o sui vari manuali: se il rito non ti convince o non lo senti tuo, lascia perdere, tanto senza la “fede”, non funzionerebbe comunque.
Ora, per non deludere chi è arrivato a questo post attratto dal titolo, racconto e commento un po’ di metodi popolari per purificare il mazzo.
METODO DEI 4 ELEMENTI
Questo metodo mi è stato insegnato da una delle mie maestre di tarocchi e per un po’ di tempo l’ho utilizzato, soprattutto perché se si eseguono i gesti cercando di rimanere presenti e consapevoli, è un bell’esercizio meditativo e pulisce anche la mente, oltre che al mazzo.
La tecnica consiste di far passare ogni singola carta attraverso sostanze che rappresentano i 4 elementi:
Fumo di un bastoncino d’incenso o palo santo per l’ARIA
Coppetta d’ACQUA (chiaramente non si puccia nella carta, ma la si passa sopra alla coppetta)
Granelli di sale grosso per la TERRA
Fiamma di una candela per il FUOCO (di nuovo, la carta va avvicinata, non incendiata, ça va sans dire)
Il mazzo intero di tarocchi è composto da 78 carte e per ripetere questi gesti per ogni lama si impiega una mezz’oretta.
Stare attenti e concentrati per tutto questo lasso di tempo è una vera e propria meditazione e non è detto che sia più semplice di fare una mezza maratona. Provaci.
Nota: se fai il rito mentre chiacchieri o con la TV accesa non vale: devi essere presente a te stesso.
BAGNO DI LUNA PIENA
Partiamo con un piccolo ripasso di astronomia: quando la luna è piena, significa che è totalmente illuminata dal sole che le sta esattamente di fronte ed è quindi del tutto visibile. Il fatto che una cosa che di solito è al buio venga rischiarata, è una metafora che ben si sposa con gli aspetti oscuri di una faccenda che vengono alla luce durante una lettura di tarocchi.
Credo sia per questo motivo che uno dei metodi di purificazione più popolari preveda l’esposizione del mazzo alla luce della luna piena.
Io ci ho provato una sola volta: non ho chiuso occhio perché continuavo a pensare a fantomatici uccelli notturni che venivano a rapirmi le carte o a farci la cacca sopra e all’umidità notturna che avrebbe imbarcato i miei preziosi tarocchi.
Never again!
CRISTALLI
I cristalli sono un evergreen e li troverete chiamati in causa praticamente ovunque quando si tratta di purificazioni energetiche.
Io non li conosco (e quindi non li uso), ma prima o poi mi piacerebbe approfondire l’argomento.
Esistono pietre che purificano l’energia, che si possono usare per il mazzo, e altre che invece tenute vicine durante una lettura aiutano a schermarsi dalle emozioni negative che possono sorgere nel consultante, aiutando quindi a limitare l’effetto “spugna”.
Non tutti i cristalli sono uguali ed è bene farsi consigliare da chi conosce l’argomento.
SFOGLIARE IL MAZZO
Ora che ci penso, questo è l’unico metodo che uso sempre quando compro un mazzo nuovo.
Generalmente lo faccio prima di andare a dormire, nel letto: mi metto a sfogliare le carte come se fossero le pagine di un libro.
Innanzitutto così facendo verifico che il mazzo sia completo e poi guardo e riguardo ogni arcano, prendo appunti mentalmente sui particolari che mi colpiscono e li confronto con altri: mi faccio soppesare dalla Regina di Denari (sì, hai letto bene: è lei che soppesa me, non viceversa), noto come è abbottonata la casacca dell’Appeso e se la Torre cade colpita da un fulmine o da una piuma.
Cerco la firma dell’autore nel due di denari, osservo che movimento mi provoca la rappresentazione della sorella Morte nell’Arcano Senza Nome e guardo se il colore delle scarpe del Matto mi piace.
Sono gesti molto semplici e poco “esoterici”, che però faccio con amore e attenzione e non vado a dormire prima di aver raccolto una precisa impressione globale del mazzo.
Io mi fermo qui, ma se l’argomento ti interessa ti consiglio di ravanare online per cercare altre ispirazioni. Puoi anche creare una piccola cerimonia da solo, con elementi e gesti che senti tuoi.
Meglio se il rito prevede uno sforzo di presenza da parte tua, in modo che tu possa “lavorare” insieme alle carte. Perché ricordati che la pulizia più importante è quella della propria persona, dentro e fuori.