Se sei approdato su questo sito, presuppongo che tu sappia, almeno per sentito dire, che cosa sono i Tarocchi.
Se invece delle Lenormand non hai mai sentito parlare, ti rimando a quest’altro post, dove trovi un intro al mazzo.
Bene, recuperati i fondamentali, passiamo alle differenze, come spoilerato nel titolo.
Anzi, no. Partiamo prima dal gran comun denominatore: entrambi i mazzi si possono interrogare sulle stesse questioni.
Le risposte che emergono, più che essere spoiler sul futuro, dovrebbero offrire analisi e approfondimenti, atti a stimolare riflessioni e prese di coscienza.
Ma quindi, si possono fare le stesse domande a Tarocchi e Lenormand? Oh yes. Le stesse.
Se non sai che cosa (e come) è meglio chiedere alle carte, puoi schiarirti le idee con questo post.
Apro una piccola parentesi: per (provare a) cercare gli oggetti smarriti io preferisco le Lenormand, ma ciò non significa che i Tarocchi non si possano usare a questo scopo. Si tratta di una semplice preferenza.
I due mazzi rispondono alle domande usando lingue diverse: quello che cambia sono “solo” i suoni, la grammatica, i simboli e la sintassi, mentre il contenuto è lo stesso.
Esattamente come puoi scegliere se esprimere uno stesso concetto in cinese o in tedesco, così puoi scegliere se usare i Tarocchi o le Lenormand per rispondere a una stessa domanda.
Ora passiamo alle differenze tra i due sistemi.
NUMERO E DIMENSIONE DELLE CARTE
La differenza di volume tra i due mazzi è notevole.
I Tarocchi hanno 78 carte, le Lenormand 36.
Anche la dimensione è diversa: le Lenormand sono simili alle carte da gioco, mentre i Tarocchi sono più grandi.
Quando si leggono i Tarocchi, si possono utilizzare anche solo i 22 Arcani Maggiori, soprattutto se si è all’inizio, mentre con le Lenormand nessuna delle 36 può essere esclusa.
IMMAGINI e SIMBOLI
I Tarocchi hanno un apparato simbolico decisamente ricco e complesso, mentre le Lenormand sono caratterizzate da un’estrema semplicità.
Nei tarocchi ogni minimo dettaglio ha un significato: il paesaggio che fa da sfondo ai personaggi, il colore dei vari oggetti, il numero dei petali dei fiori, le rughe dei volti e così via.
Le Lenormand hanno delle immagini molto più basic (ma non per questo meno potenti), costituite da figure semplici: l’anello, l’orso, il cuore, la bara, l’albero, etc.
La rappresentazione dei dettagli non ha un grande impatto nella lettura: il simbolo nudo e crudo ha decisamente più importanza rispetto ai suoi stessi particolari.
Quindi è più significativo che l’orso sia un orso, rispetto al fatto che sia rappresentato con un cucciolo o meno e un anello è sempre un anello, a prescindere dal tipo di pietra preziosa con il quale il disegnatore l’ha ornato.
Proprio per questo motivo, ad un primo approccio, le Lenormand sembrano più user-friendly.
Ma non fatevi ingannare dall’apparenza!
SOLE, LUNA, STELLE, TORRE
Queste 4 carte appaiono in entrambi i mazzi.
Ovviamente, essendo simboli “universali”, alcuni dei significati sono gli stessi, ma non sono esattamente sovrapponibili.
Per esempio, nei Tarocchi la Torre è rappresentata nel momento del crollo, mentre nelle Lenormand è semplicemente un edificio chiuso, slanciato e arroccato.
E anche le altre carte basta metterle vicine per capire che parlano lingue diverse.
NUMERI E NUMEROLOGIA
Nei Tarocchi i numeri contano, eccome. Numeri e numerologia sono una parte importante, che indica, tra le altre cose, la sequenza delle varie carte e la gerarchia.
Tipo: l’Imperatore è il numero 4, che viene prima del Papa (numero 5) ed è numerologicamente connesso al 14 della Temperanza e ai vari 4 di bastoni, denari, oro e coppe degli Arcani Minori.
Anche nelle Lenormand ogni carta ha un numero, eredità del fatto che sono nate come gioco da tavola, ma questi numeri non hanno un peso nelle letture.
Invece dei numeri, nelle Lenormand contano le carte da gioco associate a ciascuna carta e rappresentate accanto ai simboli stessi.
Per esempio, la nave è la numero 3 (dato ininfluente) ed è associata all’10 di picche, mentre l’uomo, la ventottesima carta del mazzo, è collegata all’asso di cuori.
STESE
Le tecniche di lettura, chiamate stese, sono molto diverse per i due mazzi.
Io rabbrividisco quando vedo usare gli stessi schemi per entrambi, ma, ahimè, succede spesso.
I Tarocchi si leggono in maniera “posizionale”: prima di pescare una carta, bisogna sapere che cosa questa andrà a rappresentare (il presente/passato/futuro, l’amante, il consiglio, etc.).
Le Lenormand hanno schemi molto più liberi e, proprio per questo, a volte c’è il rischio di sentirsi persi: per esempio, se estraiamo 3 carte, non è detto che si debba partire dalla prima nell’interpretazione. Vale tutto.
Le stese dei tarocchi sono generalmente meno articolate, nel senso che coinvolgono meno carte.
Con le Lenormand invece ce n’è addirittura una, chiamata il Gran Tableau, dove è tutto il mazzo a venir usato (36 carte).
Con le Lenormand poi spesso si scelgono a priori una o più carte “significatore”, che sono quelle che rappresentano determinati elementi della domanda: tipo la carta della donna per la consultate donna, quella dell’uomo per il marito e il cavaliere per l’amante di lei. Se l’amante fosse di lui, sarebbe il Serpente a rappresentarla.
Questa cosa con i Tarocchi non si fa mai. E’ il caso (che poi non è mai un caso) ad assegnare un ruolo ai vari elementi in gioco.
Potrei andare avanti ad elencare altre mille differenze, ma il discorso diventerebbe troppo tecnico: mi fermo qui.
Chiudo con una chicca geografica: i Tarocchi hanno un’origine italiana, mentre le Lenormand arrivano dalla Germania. Lo sapevi?
Le carte che ho fotografato per questo post appartengono ai seguenti mazzi:
- Tarocchi: Fournier Tarot de Marseille.
- Lenormand: l’uomo della prima foto appartiene al mazzo Le Petit Lenormand de Marseille, mentre le altre carte sono del mazzo Dondorf.