Comincio subito col dirti che a me i mazzi di tarocchi partoriti dalla fantasia di singoli artisti fanno fatica a piacermi e, se questo l’ho comprato, vuol dire che mi ha proprio convinto!
La creatrice del The Wild Unknown Tarot è Kim Krans, un’artista statunitense che divide il suo tempo tra surf e arte e che nel 2012 ha dato alla luce la prima edizione del mazzo a Portland (Oregon, USA).
Cos’ha di speciale
La prima cosa che salta all’occhio è che in questo mazzo non ci sono uomini, né donne, ma solo animali ed elementi naturali.
In un’intervista, Kim Krans ha detto di aver evitato dame e cavalieri, imperatori e matti in forma umana per fare in modo che il lettore non si identifichi con aristocratici o pezzenti, ma cerchi qualcosa di più autentico.
Però non bisogna dimenticare che anche gli animali sono legati ad una profonda simbologia ed è ben diverso l’effetto che evoca il ghepardo del Bagatto o il cavallo del Carro, rispetto alla colomba che appare nella carta del Giudizio o al pulcino del Matto. E la gerarchia, esiste anche (e forse soprattutto) nella giungla.
Per quanto riguarda gli Arcani Minori, anche qui sono gli animali a prendere il posto degli utensili umani che caratterizzano i tarocchi marsigliesi: le coppe diventano cigni, i bastoni serpenti, le spade gufi e i denari cervi.
Invece le tradizionali figure di corte sono sostituite dai personaggi della famiglia tradizionale: la regina è la madre, il re il padre, il fante la figlia e il cavaliere il figlio.
Grafica
Kim Krans racconta di esser stata profondamente colpita da ciò che le aveva detto un giorno l’insegnante di disegno al liceo: anche una sola linea può contenere e trasmettere energia.
E questo emerge prepotentemente nell’aspetto grafico delle carte, sempre molto curato e coerente: sembra un mazzo disegnato a mano, con tratti di penna nera riempiti qua e là da aree di colore acquarellato. Il bianco e il nero comunque la fanno da padrone e contribuiscono a dare un’aria quasi espressionista al mazzo.
Anche il dorso delle carte è in bianco e nero e ricorda le squame della pelle di un serpente.
Sicuramente non è un mazzo allegro, né spensierato: ha un qualcosa di primitivo e di selvaggio che a volte ti arriva come un pugno nello stomaco. Ha tante cose da dire e lo fa senza peli sulla lingua.
Packaging
L’elegante cofanetto con la chiusura a calamita si apre come un piccolo scrigno.
Il simbolo tondo che Kim Krans ha scelto da mettere in copertina, è lo stesso che appare sulla carta del Mondo, l’Arcano n°21: ricorda l’iride degli occhi, un pianeta dell’Universo e anche un po’ il buco in cui cade Alice nel Paese delle Meraviglie.
La qualità della carta è ottima e piacevole al tatto: è un mazzo resistente, contenuto a suo volta in una scatolina munita di nastrino per facilitarne l’estrazione.
Nel cofanetto c’è anche un Guide Book, una sorta di libretto d’istruzioni splendidamente illustrato, che riprende e descrive ogni singola carta così come è stata concepita nella mente dell’artista.
A proposito del manuale, Kim Krans racconta che prima di mettersi a scriverlo, era andata a consultare una cartomante, chiedendo un consiglio generico su un progetto sul quale non raccontò nulla.
Le uscì l’Eremita e la cartomante le disse: non so a cosa tu stia lavorando, ma non andare on-line, e basta cercare ispirazioni in giro: scrivi qualcosa che provenga dal tuo cuore. Solo in questo modo la tua creatura raggiungerà il mondo.
E Kim di cuore ne ha messo tanto e sarà per questo che il suo mazzo è uno dei più popolari negli Stati Uniti, (apparso anche un paio di volte sul New York Times) ed è sempre più presente anche qui nella Vecchia Europa.
Il nome The Wild Unknown Tarot, (I Tarocchi del selvaggio sconosciuto), viene da un verso di Isis, canzone di Bob Dylan:
I cut off my hair
And I rode straight away
To the wild unknown country
Where I could not go wrong
La mia carta preferita è l’Eremita: una tartaruga che porta una candela sul guscio. Tutto è in bianco a nero, tranne la fiamma.
Mi piace che la lentezza sia un tratto fondamentale del far luce: non si può far chiarezza di corsa.
E ho molto apprezzato la frase che si legge sul coperchio del cofanetto: May you always be on the inner quest, che tu possa sempre avere una domanda dentro.
L’augurio più giusto che si possa fare a chi avvicina i tarocchi!
Una stesa da fare con questo mazzo
Sul sito www.thewildunknown.com ci sono un po’ di consigli e istruzioni per varie stese da fare con questi tarocchi.
La mia preferita è quella che si chiama come il mazzo, The Wild Unknown Spread, che, come viene descritta dall’autrice, “non è per i deboli di cuore”.
Lo scopo è quello di portar alla luce proprio l’elemento sconosciuto, quello che si fa fatica a riconoscere o ad accettare, ma che ha una grande influenza su quello che stiamo vivendo.
E’ un’ottima stesa da fare quando ci sono grandi questioni in ballo o quando la vita ci lascia perplessi.
Ecco le istruzioni.
Mescola il mazzo mentre pensi alla domanda.
Stendi le carte a faccia in giù e poi scegline sei, disponendole una dopo l’altra secondo lo schema indicato qui sotto.
Past (passato). Una dinamica del passato che continua ad esercitare un’influenza ancora oggi.
Resilience (resilienza). Un’abilità o una forza che hai acquisito in passato e sulla quale è il momento di puntare.
Present (presente). La situazione di adesso. Questa carta può anche rappresentare il tuo “io” del momento.
Challenge (sfida). Una sfida o una complicazione che ti richiederanno uno sforzo particolare.
Future (futuro). Il risultato probabile.
The Wild Unknown (lo sconosciuto). Una forza dimenticata o invisibile che tuttavia contribuisce parecchio a plasmare la situazione corrente. E’ una carta “selvaggia” che ha un forte impatto sulla faccenda, seppur in pochi siano in grado di riconoscerla.
Personalmente quando faccio le letture, preferisco usare i tradizionali Tarocchi di Marsiglia, ma ho sempre questo mazzo a portata di mano: talvolta incontro delle donne-che-corrono-coi-lupi che sono molto più in sintonia con la simbologia del The Wild Unknown Tarot che con quella “borghese” dei miei amici marsigliesi.
Se senti che le immagini di questo mazzo ti parlano e vuoi sapere cosa hanno da dire proprio a te, scrivimi e organizziamo una lettura!