Spesso mi viene chiesto cosa serve per iniziare a leggere i tarocchi.
Ovviamente non esiste una ricetta universale, ma in questo post ho elencato le tre cose che io ritengo fondamentali.
UN MAZZO
Prima di comprare un libro sui tarocchi, compra un mazzo.
E comprane uno completo con tutte e 78 le carte (arcani maggiori e arcani minori, all together).
Puoi fartelo regalare, ereditarlo, trovarlo in un cassetto o banalmente comprarlo su Amazon.
Io sono old school e ti consiglio un mazzo tradizionale marsigliese.
Il mio preferito è quello restaurato da Jodowrowsky/Camoin, ma ce ne sono tanti altri.
Spulcia le varie opzioni e lascia che sia il tuo istinto a guidarti. Le figure si assomigliano più o meno tutte, ma i colori variano anche di molto ed è fondamentale scegliere un mazzo che ti sia simpatico.
Poi devi farci amicizia: spacchettalo, annusalo, mescolalo, spialo, osservalo e lancialo in aria. Anche se non sai nulla, vedrai che ogni carta avrà da dirti qualcosa.
Scopri la tua preferita e quella che non ti piace per niente, mettile in ordine e cerca le similitudini, gli elementi che si ripetono o che si rispondono.
Non esiste il giusto o lo sbagliato. Divertiti ed esplora.
E non avere timore: le carte sono semplici pezzi di cartoncino colorato, non te lo dimenticare mai!
Se non sai come è strutturato un mazzo di tarocchi, trovi un mio post QUI.
UN MANUALE
C’è chi sostiene che i tarocchi si possano leggere solo basandosi su intuito e ispirazione, io invece ritengo che una spolverata di teoria sia necessaria.
Ed ecco che acquistare un manuale diventa il secondo ingrediente dello starter kit.
E’ importante che il libro che scegli si riferisca al tuo mazzo: per esempio, se hai comprato un mazzo Rider Waite, un manuale sui tarocchi di Marsiglia ti porterebbe fuori strada, e viceversa.
Le proposte editoriali sono parecchie e devo dire che, ahimè, spesso mancano di spessore e rotondità.
Scegli un libro che non abbia una mera lista di significati per ogni carta, ma un testo che ti accompagni alla scoperta degli arcani con competenza e profondità. Gli elenchi, oltre ad essere noiosi, sono dannosi.
Io mi sento di consigliarti tre libri soltanto, e tutti e tre fanno riferimento alla tradizione marsigliese.
LA VIA DEI TAROCCHI di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, ed. Feltrinelli 2008
Ormai è un classico e chi si approccia allo studio delle carte non può fare a meno di leggerlo.
Contiene spiegazioni approfondite sia sulla struttura del mazzo che su ogni singola carta, offre interpretazioni originali e suggerisce anche alcune stese e giochi per mettere in relazione due o più carte.
Le immagini sono tante e tutte colorate. E’ un piacere anche solo sfogliarlo!
IL NON LIBRO DEI TAROCCHI di Fabio Albertini ed. Gribaudo 2022
Finalmente un manuale serio e approfondito! E non lo dico solo perché l’autore è mio amico, nonché partner per i corsi di tarocchi e il podcast Vaniloquio.
Il “non libro” non si ferma ai significati delle carte, ma illustra il substrato storico-culturale che esisteva al tempo della nascita del mazzo, fornendo nozioni fondamentali per poterne approfondire l’interpretazione.
Ci sono una buona dose di numerologia e schede colorate che portano l’attenzione sui dettagli delle carte.
E poi le illustrazioni, curate da Sara Scatragli, sono una coccola per gli occhi: un antico mazzo ripreso e restaurato, con tratti delicati e colori acquarellati.
Assolutamente un must have.
MARSEILLE TAROT: TOWARDS THE ART OF READING di Camelia Elias, ed. Eyecorner Press 2015
Sorry, esiste solamente l’edizione inglese originale.
E’ un testo molto interessante, scritto, a mio avviso, da una delle migliori e più acute interpreti del tarocco dei nostri giorni.
Camelia presenta tutto il mazzo, miscelando le nozioni di significato tradizionali con l’interpretazione che nasce dall’osservazione visiva dei dettagli grafici delle carte.
E poi ci sono parecchi esempi di letture, dove lo stile “senza prigionieri” dell’autrice emerge prepotentemente: è un testo che non perdona le interpretazioni generiche e New Age.
Se vuoi un libro che sia veramente d’ispirazione, te lo consiglio vivamente. Forse più godibile se hai già qualche base.
E’ illustrato con immagini del mazzo Carolus Zoya, una rara bellezza nata a Torino a fine Settecento.
VOGLIA DI BUTTARSI
Questo ultimo elemento (last, but not least) dello starter kit non lo potrai comprare su Amazon e neppure riceverlo per osmosi da un maestro.
Ti do tempo un mese dall’acquisto del mazzo e dalla lettura di almeno metà del manuale. In questo arco di tempo avrai il sacrosanto diritto alla timidezza e potrai interrogare le carte solo sulle tue personalissime questioni.
Ma, allo scadere dei trenta giorni, dovrai assolutamente buttarti e cominciare a fare letture per il prossimo tuo. Che dovrà, col tempo, essere sempre meno prossimo e sempre più sconosciuto: l’unica maniera per imparare veramente a leggere i tarocchi, è farlo.
E leggere i tarocchi a gente mai vista prima è fondamentale per avere la mente sgombra dai pregiudizi e dal rischio molto concreto del voler cercare nelle carte la conferma di ciò che si pensa.
Trovare volontari non è mai difficile, te lo assicuro!
Bon, tutto qui. Non serve altro.
Un po’ di tempo fa ho scritto un paio di post che potrebbero esserti utili: uno con i consigli per leggersi i tarocchi da soli e uno sugli errori più comuni che si fanno durante le autoletture.
Se ti va, raccontami i tuoi primi passi: sarò felice di leggere la tua esperienza e, se hai bisogno di consigli, sono qua!